domenica 10 settembre 2017

Un altro elemento chiave del mio Sistema è la CLINIMETRIA OMEOPATICA

Un altro elemento importante che ho incorporato nel mio sistema di esercitare l` Omeopatia Clinica è la Clinimetria Omeopatica o Omeometria. 
Descriverò ora alcuni cenni storici e clinici per rendere semplice questo argomento.
Il processo di valutazione in OMEOPATIA clinica, almeno inizialmente, non includeva la quantificazione obiettiva e riproducibile degli aspetti sia psicopatologici che somatici. Studi acuti ed interessanti ma caratterizzati da estrema variabilità individuale contraddistinguevano lo stile di comunicare sui fenomeni mentali intellettivi, affettivo emozionali e somatici. E’ solo tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60 che va affiorando, in omeopatia clinica, il bisogno di sviluppare strumenti di misurazione obiettivi e standardizzati sia della gravità che del cambiamento dello stato mentale, affettivo e fisico come reazione all’atteggiamento prevalente in quegli anni, che, ispirato dalla fenomenologia e dalla analisi omeopatica, caldeggiava la mancanza di riproducibilità come principio basilare nello studio della SEMEIOTICA OMEOPATICA CLINICA.
E’ da allora che la Omeopatia Clinica Moderna enfatizza l’importanza dell’uso di strumenti di misurazione e di valutazione nella semeiotica omeopatica che si fondino su principi di validità ed attendibilità. A questo proposito, la ricerca OMEOPATICA inizialmente si è così adagiata sul terreno scivoloso della teoria psicometrica, usata moltissimo nella psichiatria clinica. Lo sviluppo della psicometria, infatti, ha avuto luogo al di fuori del campo clinico, soprattutto nelle aree educative e sociali. Dal momento quindi che i fenomeni da osservare nello sviluppo dell’ Omeopatia Moderna non erano solamente propriamente clinici, non stupisce apprendere che essi non potevano essere automaticamente adattabili in Omeopatia Clinica senza crearvi limiti e problematiche. Poichè le inadeguatezze dell`iniziale modello psicometrico usato in psicologia clinica e molte volte usato (almeno per quello che concerne i sintomi mentali e intellettivi in omeopatia) non poteva coprire sufficientemente tutto il campo della semeiotica omeopatica veniva sottolineata l’esigenza di una sua integrazione con un'ulteriore cornice teorica, la CLINIMETRIA.
La capacità di percepire i cambiamenti di gravità della sintomatologia durante il decorso di un disturbo dal punto di vista omeopatico, è un requisito fondamentale perché una scala di valutazione sia definita valida da un punto di vista clinico. Tuttavia, molti strumenti di valutazione clinica omeopatica sono dotati di validità e attendibilità OMEOMETRICA (cioe’ una scala di valutazione tale da categorizzare l` importanza e la gravita’ sia della sintomatologia stessa sia dell` eventuale cambiamento dopo il trattamento omeopatico).
L’ OMEOMETRIA quindi si avvale della capacità di auto od eterovalutazione nel discriminare e misurare determinati sintomi riferiti dal paziente “omeopatico”. Questo concetto è particolarmente importante quando gli effetti del trattamento sono lievi e nella valutazione dei sintomi sottosoglia o subclinici.



L` EVOLUZIONE OMEOMETRICA ATTRAVERSO LA CLINIMETRIA
Il termine “clinimetria” è stato introdotto dall’ epidemiologo americano, Alvan R. Feinstein nel 1982 per indicare quella disciplina medica finalizzata allo sviluppo e alla validazione delle valutazioni cliniche. Si è andata successivamente delineando come area di ricerca interdisciplinare con contributi dalle scienze mediche, psicologiche e statistiche per l’ inquadramento di fenomeni clinici, che la tassonomia tradizionale basata semplicemente sulle formulazioni diagnostiche delle malattie e sui dati di laboratorio, non era stata fino ad allora in grado di collocare. Questi fenomeni clinici riguardano la valutazione della gravità della malattia; il tipo, la gravità e la sequenza dei sintomi (elemento essenziale per la Semeiotica Omeopatica); il grado di progressione o stadio della malattia (o meglio della patologia omeopatica come viene attualmente valutata anche attraverso il “modello dei livelli di salute “ descritto dal prof. G.Vithoulkas); la gravità dei disturbi in comorbilità; i problemi di capacità funzionale; il processo decisionale da parte del medico; aspetti della vita quotidiana quali il benessere ed il malessere ed altre distinzioni cliniche che demarcano importanti differenze prognostiche (v. anche modello dei livelli di salute) e terapeutiche (selezione e somministrazione del rimedio omeopatico). 


Così nella MODERNA OMEOPATIA CLINICA sono stati sviluppati delle scale di valutazione dei sintomi, sia per l’inquadramento o la misurazione dei sintomi e dei segni fisici che per gli altri distinti fenomeni clinici riscontrabili nella semeiotica omeopatica che ho incorporato nel mio Sistema e che applico nella mia pratica quotidiana. L`importanza di questa evoluzione conferisce al mio Sistrema MEDIOMEOPATIACOMIN un ulteriore potenza diagnostica che facilita i processi decisionali e offre maggiore precisione nella selezione del rimedio omeopatico appropriato da somministrare in ogni singolo paziente.


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